Quanti di voi diranno Ebbe`! dove sta la novità ? Ebbene, sono i carciofi coltivati nel mio orto a Casotto.
Ingredienti per tre persone:
Quatto carciofi
250gr di riso
 50gr di burro
 50gr parmigiano
150gr Asiago fresco
Prendiamo quattro o cinque carciofi, togliete le foglie fino al cuore tenero, tagliateli in quattro parti. Pulite l’interno dalla peluria, tagliateli a pezzetti.anche i gambi se teneri.
Mettete tutto in una padella con acqua sale e olio di oliva extra vergine, fate cuocere per dieci minuti.
Per il brodo a parte fate bollire del’acqua con un dado vegetale e le foglie scartate dei carciofi.
Quando i pezzi di carciofo sono cotti e ancora croccanti aggiungere il riso e amalgamate il tutto.
Man mano che il riso si asciuga aggiungere il brodo fino a fine cottura.
Man mano che il riso si asciuga aggiungere il brodo fino a fine cottura.
Nel frattempo tagliate a cubetti l’Asiago fresco, grattugiate il parmigiano e una corposa fetta di burro
A questo punto aggiungere il burro ,mescolare,poi il parmigiano e infine asiago fresco tagliato  precedentemente a pezzettiÂ
amalgamate per pochi secondi e servite
Buon appetito !
15 Giugno 2013 il 9:30
Sei come l’Artusi Armando!
I carciofi sicuramente ti son venuti! E che belli! Non potrebbe essere diversamente visto che quei posti sono come la Riviera! Avete tutto il giorno il sole e il muro medesimo della “masiera” trasmette calore.
Pensa di come potresti utilizzare al meglio quelle terrazze con qualche coltura particolare che poi ne farai il fiore all’occhiello di Casotto!
15 Giugno 2013 il 10:21
Cara Carla;Purtroppo l’ Artusi non sono io, trattasi di mio fr.Otto papà di Maxi. Bravo vero? Io mi sono impegnato a produrre
del buon Camerlot (cabernet+merlot). Non ho dimenticato la braciolata a baita Teresa in quel di Belfiore. Incontro esteso a tutti i Blogger. Il governo Letta si é riunito in convento? Noi andremo a Belfiore!
16 Giugno 2013 il 14:13
Ma nemmeno noi Armando! Speriamo di riuscire ad arrivare in cima, l’ho fatta un paio di volte, quando avevo meno anni e meno chili, ma è stata dura, figurati adesso! Alla più disperata bivaccherò sotto le stelle e scenderò l’indomani a forze ritornate!
15 Giugno 2013 il 13:53
Brao! Mi no posso vegnere, salvo che no me portè su nela coverta (come l’ultimo abitante che ghi portà dò), ma ghe sarò dal bon col pensiero.
Serto che se fussi boni de portare in Belfiore el Lettargo (Letta-Governo) a no sarìa na bruta idea, podarissi farli corere nel prà e vis-ciarli sula natura coi massi de ortighe, come che i fava stiani co le cavre sterpe. Fursi sarìa la volta bona che i partorisse qualcossa.