La foto, (anno 59) è molto importante, non è facile avere un ricordo di Sartori Maria “detta Ardita”
qui ritratta mentre accompagna sulla malga croier, un gruppo di ragazze della colonia S.Giuseppe.
Personaggio pittoresco, molto conosciuto, la ricordo mentre porta la croce in prima fila, nelle
processioni religiose del paese. Elegante, Â cappellino con veletta, vestito lungo e guanti neri.
Grande personaggio d’avvero !!!
sera
…
12 Aprile 2011 il 14:15
Caro Sera, hai messo in risalto una figura “particolare” che tu hai avuto la fortuna di conoscere…un pò come sarebbe per me se postassi una foto di Alfredo “Ghengo”!!!Da piccola rimanevo incantata quando, fiero, austero, usciva sulla porta di casa con quel suo pizzetto appuntito e compiva il rituale: arrotolarsi le sopracciglia!!!:-D Che tipo! oserei dire… Ad ogni modo…Bello perchè cosi riesco a dare un volto a tanta “gente di Casotto” di un tempo, che conosco solo di nome. Allargando i discorsi…io guardo la foto nell’insieme. E, pur essendo “di un’altra epoca”, continuo a provare un grande senso di nostalgia…Vedo quel gruppo di ragazze, o giovani donne che dir si voglia, e le vedo sorridenti, animate dall’entusiasmo, felici di vivere e di stare insieme…Mi chiedo: siamo capaci noi ora di vivere momenti cosi? Continuo a ripeterlo: un tempo c’era meno, ma si stava meglio, anche e soprattutto nei rapporti umani, più sinceri e disinteressati. Bastava poco per stare allegri in compagnia, anche e soprattutto tra giovani….ora questa cosa mi sfugge. Non mi sembra sia più cosi. Sbaglio forse? Se vogliamo mantenere l’ambientazione, solo la giornata ecologica promossa dalla Regola, riesce ad avere un nutrito gruppo di persone che, nelle foto di gruppo un pò ricordano questi sorrisi e questa allegria….DXE
14 Aprile 2011 il 19:05
Affiorano altri ricordi…il cappellino era guarnito di una bellissima piuma.
30 Aprile 2011 il 21:06
Tra le azioni benemerite compiute da Maria, chiamata “Ardita” (per via di un’amicizia con un soldato italiano delle compagnie degli Arditi, militari che pullulavano in zona e che erano stati in prima linea contro l’Impero asburgico), è il dono fatto alla Chiesa casottiana, negli anni intorno al 1960, di un Cristo crocefisso, attualmente posto sul lato destro dell’altare.
Maria fu particolarmente sfortunata: rimase vedova da giovane, perchè il marito fu colpito alla testa da un masso, caduto poco sopra la casa del geom. Dino e, inoltre, le mori l’unico figlio, ancora in tenera età , per aver ingerito superalcoolici.
Nei ricordi, la rivedo in processione, con in testa un capello abbellito di penna bianca, mentre porta il Corcefisso da lei donato.
La croce in legno del Crocefisso fu opera gratuita dei fratelli “Campanari”, soprattutto del più giovane Antonio.
2 Maggio 2011 il 17:00
Caro Mario Claudio…uno dei commenti più “toccanti” oserei dire…perchè, insieme alla foto, ci aiuta a ricostruire veramente la “gente di Casotto” tramite i vostri ricordi più veri…