Mi ricordo quando i giovani casottani raccoglievano  “i spinari da brusare nel campo dela Candida e le done col fazolo in testa le cantava, fora febraro che marso le quà e la bela…. la gà da maridà ” Per noi bambini la serata aveva qualcosa di magico. Lo scoppiettio del fuoco, le scintille che salivano alte in cielo evocavano, folletti, canti di anguane, sabba di streghe. Tutto questo AMARCORD..
3 Marzo 2010 il 0:10
fa quasi paura
3 Marzo 2010 il 0:21
ho visto anche le altre foto! sono stupefacenti!!
nemmeno in un film di tim burton si vedono tante figure dark e gotiche.
qunaod puoi pubblicale,xche sono impressionanti, si vedono figure di persone e facce quasi….
mi spiace molto averla persa!
3 Marzo 2010 il 0:24
scusate se mi permetto..ma non dovrebbe essere “brusa febraro”?
comunque la foto qui… zummata verso i rami che bruciano… sembra di esserci dentro in quel fuoco. che foooootttooooo
3 Marzo 2010 il 11:17
Eh caro MadMax…vedi qual’è lo scotto che si deve pagare ad abitare a Milano?Si perdono un sacco di occasioni per respirare un pò di….passato e….vedere oscure presenze anche nel fuoco!!!:-DXE
3 Marzo 2010 il 14:04
alla faccia delle oscure presenze, dalle foto che ho ricevuto mi sembrano demoniache
3 Marzo 2010 il 14:59
x l’amico Anonimo;
nelle nostre zone si usa dire brusa marso,ciamar marso, brusa la vecia. Nel Veneto orien.si usa dire
anche pan e vin. In tutti i casi si tratta di festeggiare con il fuoco (LUCE) la fine dell’inverno con l’inizio della primavera,tradizione antica delle zone montane.
Conferme da amici dellaValtellina,e dal Piemonte.
Amici Pugliesi confermano invece tale manifestazione
nel giorno 19/3 S. Giuseppe lavoratore.
Saluti.